lunedì 29 giugno 2009

SPEDIZIONE AL CHAKUNG (O HUNGCHI)
7036 m – CRESTA SW

(Himalaya del Nepal)



Componenti:
Enrico Bonino - Guida Alpina
Nicolas Meli - Guida Alpina
Francesco Cantù - medico alpinista

Periodo: novembre/dicembre 2009


INTRODUZIONE:

Il Chakung fa parte dell'Himalaya del Khumbu nepalese , e si trova a poche ore dal villaggio di Gokyo, tra due giganti: Pumori e Cho Oyu. La sua vetta misura 7036m e si erge a sud del colle Nup La, sul lato est del Negojumba Glacier, che forma il confine tra Nepal e Tibet.
Nonostante la vicinanza di colossi superiori agli 8000, il bacino semicircolare formato dal versante Est del Cho Oyu, dalla parete sud del Gyachung Kang e dallo stesso Chakung, rimane un angolo dell’Himalaya poco esplorato e poco visitato dal turismo moderno.
La nostra spedizione intende ripercorrere la via dei giapponesi al Chakung lungo la cresta SW, ma con una logistica ultraleggera che ci permetterà di realizzare la prima salita italiana e valdostana in stile alpino (leggero appunto, in totale autonomia, senza l’utilizzo di corde fisse, e portando con se tutto il materiale necessario alla salita senza dover scendere e salire più volte).
Si tratta di una linea elegantissima che presenta tratti di creste nevose estremamente affilate, passaggi di pura roccia e qualche risalto di ghiaccio ripido.


ACCENNI STORICO ALPINISTICI

Il Chackung è stato salito per la prima volta il 19 Aprile 2003 da una cordata giapponese salendo per la cresta SW (Takashi Shiro, Kanji Shimitzu, Tadashi Morita, Katsuo Fukuhara). Alcuni dei membri della spedizione fecero un primo tentativo nel 2001 che però diede scarsi risultati a causa delle cattive condizioni di innevamento. Lo stesso aprile 2003, solo cinque giorni dopo, una cordata di Koreani (Jeon-Am, Kim Seung-Koo, Kim Seung-Ho, Jeon-Chan II, Yoo Cheoi-Mok) raggiungeva la cima del Chackung salendo una breve variante all’inizio dell’itinerario, attaccando la cresta direttamente e non per il fianco W, ma in merito si hanno pochi dettagli.
La prima salita fu effettuata in stile Himalayano tramite l’utilizzo di corde fisse, un campo base avanzato e due campi in quota.


DA DOVE NASCE IL PROGETTO:
di Enrico Bonino

Dire che le montagne dell'Himalaya sono da sempre oggetto di desiderio e di ammirazione da parte di qualsiasi alpinista è quantomeno scontato.
Nell'autunno 2008 ho avuto la fortuna di visitare le meravigliose montagne del Nepal con il collega e amico Stefano dalla Gasperina. Il progetto era quello di esplorare la regione del Khumbu con le rispettive famiglie atraverso un trek alla portata di tutti, e salire in seguito una cima relativamente facile di 6000m, il Lobuche Peak.
Il percorso da noi ideato forma un giro tondo nel cuore della regione scavalcando colli di oltre 5000m, non lontani dal Tibet. Il primo di questi si chiama Renjo Pass (5340m) e una volta raggiunto si può godere di un'incredibile vista sulle montagne tibetane da una parte, e sui giganti nepalesi dall'altra.
Chiaramente l'attenzione è stata subito catturata dal monte Everest, per la sua forma caratteristica e per la sua imponenza. Ma curiosando con il binocolo, sulla cresta che lo collega al Cho Oyu, sono rimasto colpito dall'eleganza di una cresta affilata che rientra verso il villaggio di Gokyo. Ho continuato a guardarla per diversi minuti e non sono certo mancate numerose foto ripetitive. Mi rendevo ben conto che non era una collina innevata, ma che si trattava di una montagna alta ed imponente... Aperta la mappa e decifrata la cima, la forte passione ed ambizione che c'è in me, ha fatto nascere il desiderio di esplorare cosa ci possa essere su una vetta così grande, quali difficoltà, quali sensazioni si possano provare a scalarla, e ho pensato tra me e me: "questa montagna così elegante ma dall'aspetto accessibile sarà il mio primo 7000m".
Tornato a casa, bisognava trovare un compagno con il quale realizzare il progetto. Quali migliori compagni di avventura se non un amico con il quale ho condiviso il corso per diventare Guida Alpina (Nicolas) , e con il quale scalo spesso e condivido belle avventure sulle Alpi, ed un amico, allo stesso tempo medico e alpinista, che si prenda cura di noi?
A novembre si parte!!!!




CHACKUNG 2009 - GLI ALPINISTI:




Enrico Bonino – 28 anni, Guida Alpina della Valle d’Aosta, residente a Villeneuve. Negli ultimi 12 anni la mia intensa attività spazia tra alpi occidentali ed orientali prediligendo certamente l’alta montagna e ricercando gli ambienti più isolati anche all’estero: tra Madagascar e Stati Uniti, tra Thailandia e Nepal. Nel 2005 e 2006 ho partecipato alla formazione di giovani Afgani (in Afghanistan, nelle regioni del Panshir e Wakhan) alla professione di portatori d’alta quota e guide di trekking, sotto il patrocinio dell’associazione ambientalista Mountain Wilderness.




Nicolas Meli – 30 anni, Guida Alpina della Valle d’Aosta e residente a Sarre. Tra la roccia e il ghiaccio, in montagna ho salito vie importanti nel massiccio del Monte Bianco e del Monte Rosa. Con i clienti mi piace scoprire itinerari meno conosciuti e percorsi, ricercando il piacere dell’avventura.
Ho sempre sognato le montagne dell’Himalaya e questa è un’ottima occasione per scoprirle attraverso una spedizione importante, al confine tra due paesi simbolo della cultura e dell’alpinismo.





Francesco Cantù - 38 anni: medico e alpinista.
Dal punto di vista professionale dirige l’Unità di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione cardiaca presso il Dipartimento cardiovascolare degli Ospedali Riuniti di Bergamo ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Alpinisticamente ha salito numerose vie classiche nelle Alpi con una predilezione per l’alta montagna, la scalata su ghiaccio verticale (cascate e goulotte) e le grandi vie di misto.
Durante la spedizione parteciperà alla scalata della montagna sorvegliando sulla salute della squadra alpinistica.



PERCHE’ CONTRIBUIRE A QUESTO PROGETTO:

Questo progetto porta avanti un modo di vivere la montagna che accomuna il gruppo: siamo convinti che l’alpinismo non sia fatto solo di numeri ma soprattutto di emozioni e di conquiste realizzate nel completo rispetto del rapporto uomo-montagna, valore essenziale che taluni sembrano spesso dimenticare, ma fondamentale per un’equilibrata coesistenza. Da questo spirito nasce l’idea di salire il Chakung facendo affidamento solo sulle nostre forze, portando con noi tutto il materiale necessario, e senza l’utilizzo di corde fisse che molte volte giacciono “dimenticate” su queste belle montagne.

Prima della partenza:
· Conferenze promozionali con proiezioni di immagini alpinistiche relative ai componenti della spedizione.
· Locandine specifiche riguardo al progetto con logo sponsor o spazio pubblicitario in base al contributo elargito.
· Possibilità di t-shirt, o equipaggiamento/attrezzatura con logo azienda (su richiesta)
· Riscontro mediatico attraverso riviste specializzate, quotidiani locali e nazionali, tv e radio locali, siti internet dedicati all’attività alpinistica (www.montagna.tv con sede a bergamo, Planetmountain, Alpinist, La Vallée, ecc...)

Durante la spedizione:
· Aggiornamenti dal campo base e dai campi alti sulla salita visibili tramite i primari canali di informazione e su sito dedicato con loghi e sponsors.
· Documentazione fotografica e video dell’attività alpinistica e dell’aspetto sociale e culturale delle popolazioni locali.
· Test di materiali forniti con eventuale relazione tecnica.
· Invio cartolina celebrativa con loghi sponsor.

Al rientro:
· Programmazione di serate con proiezione di fotografie e video con visibilità materiali e loghi sponsor.
· Comunicati stampa (anche da parte degli Ospedali Riuniti di bergamo)
· Articoli su riviste specializzate e non.
· Disponibilità di materiale fotografico e video utilizzabile per la promozione (su richiesta)
· Organizzazione di nuovi progetti e iniziative alpinistico/culturali

L’IMPORTO ELARGITO COME CONTRIBUTO DI SPONSORIZZAZIONE PER LA SPEDIZIONE VERRA’ FATTURATO ED E’ TOTALMENTE DEDUCIBILE (100%) DAL BILANCIO DI UN AZIENDA.



PREVISIONI DI BILANCIO DELLA SPEDIZIONE

Obiettivo: prima salita italiana ed in stile alpino della cresta SW del Chakung 7036m

Periodo: post-monsonico da metà novembre a fine dicembre 2009

Durata della spedizione: si prevede di operare sulla montagna per 41 giorni utili

Team: la squadra sarà composta da 2 alpinisti e un medico/alpinista.

.


Preventivo di massima

Servizi acquistati da agenzia locale Monviso Treks

  • trasferimenti aeroportuali
  • hotel in Kathmandu, 4 notti, bed and breakfast ( ***)
  • assistenza in Kathmandu per acquisti cibo e materiali
  • disbrigo formalità burocratiche, eventuale sdoganamento cargo
  • accordi per staff nepalese, permessi speciali, ecc.
  • trasferimento in aereo da Kathmandu a Lukla e ritorno
  • trekking di avvicinamento, salite di acclimatamento e raggiungimento del campo base e ritorno, vitto e sistemazione in tenda
  • vitto ai campi per 40 gg con cuoco nepalese
  • trasporto al campo base di 50 kg (equipaggiamento personale)
  • trasporto dal camp base di 40 kg (equipaggiamento personale)
  • servizi ai campi: tende biposto con materassino
  • tenda mensa, tenda cucina, tenda bagno, tavoli e sedie
  • assicurazione portatori
  • park fee
  • permesso Chakung ($ 4000)
  • staff nepalese (cuoco/helper) come da regolamento:

equipaggiamento, bonus, assicurazioni, stipendio, vitto e trasporto

  • Ufficiale di Collegamento come da regolamento governativo:

assicurazioni, stipendio, bonus, equipaggiamento, trasporti e vitto

  • Acquisto di telefono satellitare

costo individuale al giugno 2009 € 2.500 x 2 alpinisti + medico

7.500

volo aereo Milano/Kathmandu/Milano €850 x 2 alpinisti + medico

2.550

materiale comune per salita

2.500

Spese accessorie

1.000

Permesso, environment fee e tasse regionali

4.500

-------------

Budget totale della spedizione per 3 partecipanti € 18.550


TREKKING E ACCLIMATAMENTO

Per salire un colosso di 7000m si necessita di un adeguato e minuzioso acclimatamento. Ancor più se si tenta di salirlo in stile alpino, senza mai scendere ai campi bassi.

Nel 2008, con Stefano dalla Gasperina, avevamo in mente di tentare di salire una via nuova sulla parete N del Kwonde Loh, vicino al villaggio di Thame. Eravamo rimasti affascinati leggendo articoli e vedendo foto pubblicate da parte dei cugini francesi sulle riviste specializzate. Il trek ci aveva permesso di prendere contatto con la gente del posto, studiare la geografia locale, ammirare i giganti Himalaiani. Purtroppo il ritardo del Monsone ha intralciato i nostri piani di salire grandi pareti colmandole di neve fresca ed inconsistente.

Abbiamo però subito trovato una valida alternativa sui contrafforti del monte Dawa Peak, alti circa 5900m, situati vicino al villaggio di Gokyo. La quota più bassa avrebbe dovuto favorire il trasformarsi della neve e l'evolversi delle condizioni a nostro favore.Avendo esplorato la zona nei giorni precedenti sapevamo come muoverci e dove rivolgere il nostro sguardo e siamo subito partiti all'attacco.

Purtroppo ancora una volta i nostri piani vengono guastati da una brutta bronchite che ci obbliga a scendere a circa metà via.

Quest'anno, 2009, pensiamo di portare a termine l'itinerario di ghiaccio e misto intrapreso precedentemente con Stefano per acclimatarci al meglio in vista della salita al Chackung. Inoltre è di nostro interesse salire un nuovo itinerario sulla parete W del Dawa Peak, che ricorda per la sua forma, una delle montagne nostrane situata nel Parco del Gran Paradiso: la Becca di Monciair.


1 commento:

  1. BRAVI RAGAZZI, VI INVIDIO!! HOME PAGE MOLTO BELLA E CHIARA. SARA' UN'ESPERIENZA UNICA E AL VOSTRO RITORNO VERREMO ALLE PRESENTAZIONI PER CONDIVIDERLA E FESTEGGIARLA.
    ERIKA E FRANCESCO MELI

    RispondiElimina